lunedì 24 ottobre 2016

Rinascimento Psichedelico (Amsterdam, ICPR International Conference on Psychedelics Research)



RINASCIMENTO PSICHEDELICO

È con grande piacere che ho avuto l’occasione di partecipare come volontaria alla terza conferenza ICPR 2016 (Interdisciplinary Conference on Psychedelics Research) organizzata dall’associazione no-profit OPEN Fondation, con sede ad Amsterdam. La conferenza è stata un’occasione di incontro e di scambio tra professionisti provenienti da diversi campi di studio, tra cui, psichiatri, neuroscienziati, psicologi, antropologi e sociologi provenienti da Europa, U.S.A e Sud America. Durante i tre giorni di conferenza, si sono susseguiti molti relatori che hanno esposto i risultati delle loro ricerche ; inoltre si è parlato della situazione legale e politica in cui si trovano le persone che vogliono dedicare la loro vita a questo entusiasmante campo di ricerca.
Le sostanze psichedeliche (dal greco, psichè, anima o psiche, delos, che mostra) si trovano in una zona molto calda e stanno vivendo un momento di grande attenzione da parte delle Università e dei Media. Tuttavia soffrono ancora di persecuzione e discriminazione nella maggior parte del mondo. Alla conferenza erano presenti grandi organizzazioni come MAPS (Multidisciplinary Association for Psychedelics Studies, U.S.A),  Beckley Fondation (U.K) e ICEERS (International Ethobotanical Education Research & Service, Spain) , la cui Mission è quella di rafforzare la ricerca sugli psichedelici, specialmente cannabis, psilocibina, ayahuasca, DMT, mescalina, ketamina, ibogaina (sostanze chimiche enteogene, naturalmente prodotte dal cervello umano, con effetti psicoattivi , e presenti in molte specie di piante e funghi), LSD e MDMA , negoziare una regolamentazione  per scopi medico / scientifici con gli organi governativi , offrire informazione al pubblico interessato, il tutto con grande rigorosità scientifica, non tralasciando questioni antropologiche ed etiche. Erano quindi presenti professori provenienti da prestigiose Università come John Hopkins, Oxford, Greenwich, Hospital Basel, Utrecht University e tante altre.


A causa di una grave disinformazione pubblica e dell’ignoranza che ne deriva, questo campo di ricerca, che ha preso piede dall’inizio degli anni ’70, è stato bruscamente interrotto dai governi che, per timore di non riuscire a controllare la grande espansione che stavano avendo gli psichedelici, hanno deciso di recluderli all’interno delle Tabelle delle Sostanze Psicotrope (raggruppamenti delle droghe legali e illegali, in base al grado di pericolosità e  tossicità ), trasformando gli utilizzatori in “malati di mente” o “criminali”. Di recente, grazie all’intervento di associazioni private come quelle sovra esposte e alla passione di studenti e professori che hanno a cuore la ricerca,  è ricominciato un periodo storico propizio e alcuni  parlano addirittura di Rinascimento Psichedelico.
I dati archeologici registrano un utilizzo molto antico di tali Piante;  in molte culture di tipo sciamanico (Sud America , Siberia, India ...) vengono considerate Piante Maestre, ovvero piante che permettono la connessione con le proprie capacità  divine. Grazie alle loro proprietà , permettono di raggiungere “Stati non ordinari” di coscienza (con tale termine si indicano tutti quegli Stati che si differenziano dal normale stato di veglia; il sonno è lo stato non ordinario di coscienza per eccellenza) e in alcuni casi vere e proprie esperienze mistiche. Tali stati di coscienza possono sorgere attraverso diverse pratiche, come la meditazione, la respirazione olotropica, lo yoga, la deprivazione sensoriale,  o addirittura a livello spontaneo come nel caso dei “mistici”  e degli psicotici. Il modello americano ha offerto dati molto incoraggianti sui benefici di questo tipo di esperienze. Gli Stati Uniti , in linea generale, tendono a seguire protocolli molto rigidi nella ricerca , in cui giocano un ruolo fondamentale il Set (lo stato attuale ma anche la storia clinica e biografica del paziente), il Setting (l’ambiente in cui avviene l’esperienza) e la droga (tipologia, dosaggio, qualità e quantità). Il Setting solitamente prevede una stanza accogliente con un divano che verrà utilizzato durante la sessione, una maschera per coprire gli stimoli visivi, delle cuffie collegate ad uno stereo (durante il “trip” , il paziente è sdraiato e ascolta musica ispiratrice), e di solito due psicoterapeuti che sono a disposizione per qualsiasi evenienza. Il target prevede rigide scelte  di inclusione o di esclusione per la partecipazione alla ricerca (ad esempio, sono state esposte molte ricerche con l’utilizzo di MDMA, per pazienti con una diagnosi di PTSD, disturbo post traumatico da stress; oppure pazienti con diagnosi di Depressione Maggiore, seguiti con sessioni di psilocibina; pazienti con uno stato avanzato di cancro, con sintomi depressivi, trattati con psilocibina e psicoterapia), valutazioni pre e post attraverso la somministrazione di questionari psicologici e sessioni di psicoterapia per integrare le esperienze vissute e trovare collegamenti utili alla persona nella propria vita quotidiana. I pazienti spesso riportano esperienze di dissoluzione dell’Ego che,  grazie alla neuro-imagine , sappiamo essere connesse con una netta diminuzione di attività di una zona del cervello chiamata DMN, Default Mode Network ; tale zona sembra essere iperattiva durante episodi di ruminazione e rimuginio, tipiche negli stati depressivi, e gioca un ruolo importante anche nella  capacità di introspezione e nello sviluppo della  teoria della mente, ovvero la capacità di saper “leggere” e interpretare le emozioni degli altri. Le immagini scansionate del cervello mostrano come parti che , anteriormente alla somministrazione di psichedelici , erano scollegate, incominciano a comunicare di più tra di loro, e gli scienziati chiamano questo processo “dissoluzione dell’ego”. Tale cambiamento permette al cervello una maggiore integrazione. Inoltre sostanze come l’MDMA o l’Ayahuasca , che  sviluppano un grande stato di empatia, fiducia e compassione, permettono l’emergere di memorie antiche precedentemente rimosse, facilitando l’elaborazione dei traumi.
I campioni statistici sono ancora limitati, per ovvie ragioni “pratiche” e per la difficoltà ad ottenere i permessi, ma i risultati hanno messo in luce le grandi proprietà di questi antichi rimedi, in un contesto sicuro e controllato, con l’appoggio delle neuroscienze che ci offrono ogni giorno una conoscenza maggiore del funzionamento del nostro cervello.

Dal punto di vista antropologico e sociale, ci sono stati diversi interventi che prendevano anche  più in considerazione gli aspetti storici. Si è visto come , in Europa, fossero già presenti ai tempi dei greci prima e  dell’Impero Romano poi, i riti dionisiaci, i misteri di Eleusi, ad esempio, in cui si fa riferimento all’utilizzo di piante psicoattive.  Un elemento tipico del culto di Dioniso è la partecipazione essenzialmente femminile alle cerimonie che si celebravano in svariate zone della Grecia: le baccanti (chiamate anche menadi ) ne invocavano e cantavano la presenza e, anche per mezzo di maschere (importanti nel culto di Dioniso, che si suppone legato alla nascita della tragedia greca), riproducevano ritualmente il mitico corteo dionisiaco di sileni, satiri e ninfe.
Altre  ricerche , hanno preso più in considerazione i cambiamenti del comportamento pro sociale in numerosi campioni di persone che hanno fatto uso di diversi tipi di psichedelici , sia in contesti religiosi, come nel caso dell’ayahuasca per i praticanti della chiesa del Santo Daime, sia in contesti informali.
Le sfide per il futuro sono ancora molte , primo tra tutti, trovare una strategia per regolamentare l’accesso a queste sostanze da parte dei ricercatori; o, da un punto di vista più etico, chiedersi quale sia il ruolo dell’uso rituale  e cercare di non desacralizzare la pianta, trasformandola in una pastiglia da ingerire all’evenienza.
Siamo forse nella prima decade di una rinascita psichedelica, le speranze e le premesse sembrano ottime per continuare a crederci. Gli psichedelici possono, per le loro potenzialità , diventare per la psichiatria quello che è stato il microscopio per la medicina o il telescopio per l’astronomia (Grof. "Realsm of human unconscous"), per la loro caratteristica di permetterci di approfondire il funzionamento della coscienza umana.

Chiara Calzolari

Pubblicato nel 2016 su Fitoterapia33, con la collaborazione di Tania Re (antropologa, psicologa e psicoterapeuta)

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