lunedì 24 ottobre 2016

Terapia Psichedelica n. 1001 Internazionale

Buongiorno alla redazione di Internazionale,
come prima cosa ci tengo a premettere che stimo profondamente il vostro lavoro e che ogni mia critica vuole essere orientata solamente a dare un nuovo contributo per stimolare riflessioni.
Ho scelto di dedicare la mia vita allo studio della psicologia e alla cura dei "disturbi mentali", per questo motivo vorrei riportare un mio pensiero sortomi durante la lettura dell'articolo della copertina n.1101 "curarsi con gli allucinogeni". Di recente ho approfondito lo studio e la pratica della bevanda di origine Amazzonica conosciuta sotto il nome di Ayahuasca. La bevanda, utilizzata dagli sciamani a scopo cerimoniale per l'incontro con nuove dimensioni altrimenti sconosciute, contiene la DMT, molecola che il corpo umano produce spontaneamente in tre momenti fondamentali della vita: nascita, fase REM dei sogni e morte. Recenti studi stanno confermando le sue proprietà terapeutiche (in particolare ha dato ottimi feedback per la cura di depressione e dipendenze, ma non solo) in ambito clinico e spirituale. Ho quindi apprezzato il vostro articolo e credo sia doveroso riniziare a parlarne, soprattutto pensando all'immorale condizione della pratica psichiatrica che continua a soffrire di una pesante stagnazione e povertà scientifica, e per fare questo bisogna innanzitutto scardinare tutti i pregiudizi e tutti gli stereotipi che il senso comune possiede a causa di un'intollerabile disinformazione sull'argomento, dovuta anche all'attuale legiferazione sulle cosiddette droghe psichedeliche. Stereotipi e pregiudizi imprigionano il pensiero delle persone obbligandoli a semplificazioni e valutazioni erronee delle realtà. Ed eccoci quindi alla motivazione principale della mia lettera: sono convinta che la copertina e la presentazione dell'intero argomento contribuisca alla formazione di questi stereotipi. Se io fossi una persona non interessata direttamente all'argomento, sfogliando l'articolo con tutte quelle immagini colorate e rappresentazioni stereotipate della psichedelia, mi farei un'impressione errata dell'argomento e continuerei a mantenere i miei dubbi a riguardo, quando invece la scienza parla chiaro sugli effetti benefici e sulla mancanza di effetti indesiderati nell'utilizzo di queste piante (cosa invece assolutamente non garantita nell'uso degli psicofarmaci), eccetto nei casi di Schizofrenia; infatti solo in questo caso sono sostanze assolutamente sconsigliate, in quanto le persone che soffrono di questi disturbi possiedono un contatto troppo labile con la realtà per poter comprendere a pieno l'esperienza e rischierebbero quindi di percepire una maggiore disgregazione del loro senso di identità.





Nessun commento:

Posta un commento