giovedì 17 novembre 2016

Microdosi di LSD

Esperienza con microdosi di LSD

Durante il mese di Aprile (anno 2016) ho iniziato una sperimentazione per partecipare ad una ricerca che un ricercatore della California, il Dott. Fadiman, sta svolgendo dal 2010. Ho assunto una microdose di LSD pari a 25 mg (microgrammi) intervallandola con una pausa di due giorni tra un'assunzione e l'altra. Durante questo periodo ho tenuto un diario che alla fine del periodo ho spedito via posta elettronica.
L'esperienza è stata molto positiva, solo il fatto di annotare tutti i cambiamenti percepiti mi aiutava a restare in contatto con le mie emozioni, cosa che a volte mi risulta difficoltoso..
In quel periodo mi ero da poco trasferita in Portogallo e stavo iniziando un nuovo periodo della mia vita. A posteriori mi sarebbe piaciuto ripetere l'esperienza supervisionata da uno psicoterapeuta perché la mia tendenza a stare disancorata da Terra si è accentuata in modo spropositato. Tutto era più intenso, l'energia fisica è aumentata, le emozioni straboccavano senza un apparente motivo e la mia fiducia nel lasciarmi fluire era piena e reale. Due volte alla settimana prendevo lezioni di yoga e in qualche occasione ho avuto esperienze trascendentali in cui sono anche riuscita a rivivere periodi difficili della mia infanzia,  comprendendo e integrando.
Mi sentivo molto più sensibile e allo stesso tempo la sensibilità mi permetteva di stare in maggiore contatto con gli altri poiché ero liberata dal continuo rimugino della mente razionale , pronta a giudicare ed etichettare ogni evento. Ero molto di più nel momento presente e sentivo ancora più bisogno di meditare, come se l'introspezione fosse una parte della vita indispensabile, come mangiare e dormire. La realtà era analizzata senza troppa identificazione , nel senso che riuscivo ad essere molto obiettiva, senza auto giudizi e con la percezione più pulita, ma ero più concentrata sull'intesità delle mie sensazioni piuttosto che su quello che realmente avevo intorno. Con gli altri ero spigliata , non mi interessava cosa potessero pensare di me, a volte si traduceva in slanci di euforia.
È incredibile quanto ti aumenti la forza e la resistenza fisica, avevo bisogno di dormire meno ore e avevo una gran voglia di danzare e stare in compagnia. L'ansia? Sparita, disssolta , così come la tristezza immotivata. L'umore poteva avere dei picchi in alto o delle espressioni emotive estreme, ma era stabile ed io sentivo il pieno fluire degli eventi, senza bisogno di controllare nulla.
Vorrei aprire una piccola parentesi sulle percezioni; i dettagli erano più vividi e attiravano la mia attenzione, tutto attirava di più la mia attenzione, e questo ti insegna a vivere il presente. L'empatia era aumentata perché la mia attenzione era completamente catturata dall'interazione con l'altro: mi capitava di riuscire a vedere sfumature di colore nella pelle del viso di chi mi stava parlando e mi sembrava a volte di vivere così intensamente l'esperienza da credere di poter vivere quello che viveva l'altro, ma senza perdere la mia integrità , solo partecipando con più enfasi. La natura e il contatto con essa erano più reali di un bagno nell'oceano in pieno inverno, pervadente.
A volte le emozioni erano troppo intense e questo non mi permetteva di essere pienamente consapevole di ciò che mi circondava (questa è sicuramente una mia tendenza, che con LSD è stata semplicemente amplificata). Dopo quasi due anni senza essermi buttata in nessuna relazione, sarei stata pronta a farlo senza farmi trascinare dalle insicurezze che a volte mi impediscono di vivere a pieno la vita. Ero pronta e l'ho fatto, poi evenienze della vita ci hanno allontanati.
La mattina mi ricordavo i sogni e durante gli esercizi di visualizzazione a volte la mia immaginazione  era travolgente. Durante un esercizio di yoga ho avuto un "insight" sulla mia infanzia e alla fine ero sollevata da un peso, come la sensazione di aver snodato un pezzo del mio dolore infantile.
Mangiare la carne è meno piacevole, nonostante sia sempre stata una carnivora, da quel periodo ho iniziato a desiderala meno.
A volte mi capitava di alzarmi al mattino e provare una grande gratitudine solo per il fatto di respirare e il pensiero positivo diventava contagioso.
Questa esperienza mi ha permesso di fare un salto nella mia mente, nel mio carattere, un salto in dolbysorround e eurocolors, e mi ha ricordata cosa significa credere nella vita e avere speranza , mi ha aiutata a diventare più consapevole che tutto quello che mi circonda lo creo io, con i miei pensieri, con le mie parole, con i miei gesti quotidiani , tutti i santi giorni.

Chiara Calzolari

lunedì 7 novembre 2016

Manifesto del blog




Quest blog nasce dall'amore  che proviamo per la natura e per l'umanità come parte "alienata" da essa. Nasce dalla necessità di raccontare e raccogliere esperienze al di fuori del comune stato di coscienza; tali esperienze infatti hanno in sè la potenzialità di trasformare profondamente l'essere umano, e a nostro parere l'unico antidoto che potrà salvare l'umanità da se stessa , si trova nell'utilizzo di tecniche transformative della coscienza umana .
Sono una giovane nata in Italia nella fase finale del Boom degli anni '80. Questo periodo storico ha messo l'uomo moderno nella condizione di credere che il suo modello economico fosse in grado di produrre benessere materiale in modo esponenziale, gettandolo in uno stato di totale disconnessione da se stesso e dall'ambiente. La nostra cultura ha creato uomini privi di responsabilità, che credono che il loro unico scopo nella vita sia quello di produrre valore monetario per consumare prodotti industriali, creando uno stile di vita in cui non si ha più il tempo neanche per capire chi siamo e quale sia la nostra reale missione nella vita. Questa stessa cultura condiziona i propri cittadini a "crescere" senza alcuna consapevolezza, con risultati devastanti, tra cui il surriscaldamento globale del Pianeta, di cui nessuno si ritiene responsabile e di cui siamo tutti partecipanti attivi e passivi.
Vogliamo quindi creare uno spazio di condivisione e di libertà , in modo che la verità possa venire a galla. Non possiamo aspettare che la realtà ci venga descritta e proposta senza alcuno sforzo interiore, è invece necessario cercarla e farla propria attraverso l'esperienza. Ci hanno riempito la testa di bugie e quello che racconteremo qui ha bisogno di essere letto con una mente il più possibile libera da pregiudizi e predisposta all'ascolto.
Una delle protagoniste in questione è una piccola molecola che si chiama DMT o pinealina: si tratta di una triptamina contenuta nel nostro cervello e in moltissime specie di piante, funghi e animali. Per triptamina intendiamo una sostanza organica di origine endogena, che svolge un ruolo di neuromodulatore e neurotrasmettitore. Il neurotrasmettitore è una sostanza che veicola le informazioni tra le cellule che compongono il sistema nervoso, i neuroni, i quali comunicano tra di loro attraverso la trasmissione sinaptica. Tale meccanismo basato , per dirla in modo semplice, sulla trasmissione di energia elettrica che viene decondificata dal cervello in messaggi chimici e ormonali, è responsabile di tutte le nostre funzioni mentali . Senza entrare nel merito di ogni processo di modulazione nervosa, ci basti sapere l'importanza delle triptamine all'interno del funzionamento della nostra coscienza : esse infatti dirigono i neurotrasmettitori e gli ormoni coinvolti nella regolazione delle più importanti funzioni di carattere sia fisico che psicologico: cardiovascolari, ormonali, termoregolative, ma anche del sonno, della fame, dell'umore, delle percezioni sensoriali e del controllo motorio.
Per continuare a leggere abbiamo ora bisogno di fare un piccolo esercizio mentale: eliminare ogni preconcetto acquisito, ovvero qualsiasi informazione riguardo alle cosiddette sostanze stupefacenti. Innanzitutto la parola droga di per sè significa "prodotto di origine naturale che contiene sostanze farmacologicamente attive" , per questioni di senso comune tendiamo ad associarla immediatamente a sostanze che ti rendono dipendenti o a dargli un significato dispregiativo. Ebbene la sopracitata DMT è stata inserita nelle tabelle che regolamentano lo stato di illegalità delle sostanze. Ve lo immaginate? Una molecola che produciamo tutte le notti durante i nostri sogni, è diventata un'agente criminale. È già , sognare in questa società ci rende dei criminali. E questa è solo una delle bugie del nostro Matrix, la realtà a cui ci vogliono far credere per renderci inconsapevoli. Ma per favore, vi prego di seguirmi ancora. Questa ed altre molecole in disuso nella nostra società, saranno al centro del nostro blog perché crediamo necessario continuare un lavoro che è stato iniziato negli anni '70 da scienziati della portata di Rick Strassman e Terence McKenna, il primo con un approccio medico e il secondo con un approccio filosofico e psiconautico. Come sempre, gli estremismi rischiano di portare fuori strada, per cui il nostro lavoro vorrebbe essere un completamento di una ricerca già iniziata e bruscamente interrotta a causa di questa ingiusta classificazione legale e vorrebbe quindi porre l'attenzione ad alcuni aspetti fondamentali di queste esperienze; gli effetti sulla vita psicologica e spirituale delle persone che entrano in contatto con questo universo. Per spirituale intendiamo ciò che ha a che vedere con i significati più profondi che diamo alla vita.
Per ora una delle teorie più accreditate è che queste molecole permettano la trasmissione, modulando la nostra percezione, di un'altra dimensione della realtà , dimensione senza spazio nè tempo. Ciò sarebbe anche coerente con quello che ci viene spiegato dalla moderna fisica quantistica. Utilizziamo una semplice metafora per rendere tutto più comprensibile : è come se il nostro cervello fosse una specie di radio a frequenze , impostata per ricevere il canale del "normale" stato di coscienza ordinario. Con diverse tecniche per modificare tale stato, il nostro cervello sarebbe in grado di ricevere altri segnali, solitamente bloccati per permetterci un risparmio energetico. Questo perchè altrimenti saremmo sovraccaricati di stimoli e la vita ordinaria sarebbe troppo caotica!
Parleremo in un altro post di quali tecniche possiamo utilizzare per accedere ad un'espansione della nostra coscienza.
Spero con questo post di avervi fatto per lo meno interessare di più a questo straordinario mondo e alle sue incredibili potenzialità trasformative.
Continueremo a pubblicare articoli ed esperienze sull'argomento. Restiamo connessi.

lunedì 24 ottobre 2016

Rinascimento Psichedelico (Amsterdam, ICPR International Conference on Psychedelics Research)



RINASCIMENTO PSICHEDELICO

È con grande piacere che ho avuto l’occasione di partecipare come volontaria alla terza conferenza ICPR 2016 (Interdisciplinary Conference on Psychedelics Research) organizzata dall’associazione no-profit OPEN Fondation, con sede ad Amsterdam. La conferenza è stata un’occasione di incontro e di scambio tra professionisti provenienti da diversi campi di studio, tra cui, psichiatri, neuroscienziati, psicologi, antropologi e sociologi provenienti da Europa, U.S.A e Sud America. Durante i tre giorni di conferenza, si sono susseguiti molti relatori che hanno esposto i risultati delle loro ricerche ; inoltre si è parlato della situazione legale e politica in cui si trovano le persone che vogliono dedicare la loro vita a questo entusiasmante campo di ricerca.
Le sostanze psichedeliche (dal greco, psichè, anima o psiche, delos, che mostra) si trovano in una zona molto calda e stanno vivendo un momento di grande attenzione da parte delle Università e dei Media. Tuttavia soffrono ancora di persecuzione e discriminazione nella maggior parte del mondo. Alla conferenza erano presenti grandi organizzazioni come MAPS (Multidisciplinary Association for Psychedelics Studies, U.S.A),  Beckley Fondation (U.K) e ICEERS (International Ethobotanical Education Research & Service, Spain) , la cui Mission è quella di rafforzare la ricerca sugli psichedelici, specialmente cannabis, psilocibina, ayahuasca, DMT, mescalina, ketamina, ibogaina (sostanze chimiche enteogene, naturalmente prodotte dal cervello umano, con effetti psicoattivi , e presenti in molte specie di piante e funghi), LSD e MDMA , negoziare una regolamentazione  per scopi medico / scientifici con gli organi governativi , offrire informazione al pubblico interessato, il tutto con grande rigorosità scientifica, non tralasciando questioni antropologiche ed etiche. Erano quindi presenti professori provenienti da prestigiose Università come John Hopkins, Oxford, Greenwich, Hospital Basel, Utrecht University e tante altre.


A causa di una grave disinformazione pubblica e dell’ignoranza che ne deriva, questo campo di ricerca, che ha preso piede dall’inizio degli anni ’70, è stato bruscamente interrotto dai governi che, per timore di non riuscire a controllare la grande espansione che stavano avendo gli psichedelici, hanno deciso di recluderli all’interno delle Tabelle delle Sostanze Psicotrope (raggruppamenti delle droghe legali e illegali, in base al grado di pericolosità e  tossicità ), trasformando gli utilizzatori in “malati di mente” o “criminali”. Di recente, grazie all’intervento di associazioni private come quelle sovra esposte e alla passione di studenti e professori che hanno a cuore la ricerca,  è ricominciato un periodo storico propizio e alcuni  parlano addirittura di Rinascimento Psichedelico.
I dati archeologici registrano un utilizzo molto antico di tali Piante;  in molte culture di tipo sciamanico (Sud America , Siberia, India ...) vengono considerate Piante Maestre, ovvero piante che permettono la connessione con le proprie capacità  divine. Grazie alle loro proprietà , permettono di raggiungere “Stati non ordinari” di coscienza (con tale termine si indicano tutti quegli Stati che si differenziano dal normale stato di veglia; il sonno è lo stato non ordinario di coscienza per eccellenza) e in alcuni casi vere e proprie esperienze mistiche. Tali stati di coscienza possono sorgere attraverso diverse pratiche, come la meditazione, la respirazione olotropica, lo yoga, la deprivazione sensoriale,  o addirittura a livello spontaneo come nel caso dei “mistici”  e degli psicotici. Il modello americano ha offerto dati molto incoraggianti sui benefici di questo tipo di esperienze. Gli Stati Uniti , in linea generale, tendono a seguire protocolli molto rigidi nella ricerca , in cui giocano un ruolo fondamentale il Set (lo stato attuale ma anche la storia clinica e biografica del paziente), il Setting (l’ambiente in cui avviene l’esperienza) e la droga (tipologia, dosaggio, qualità e quantità). Il Setting solitamente prevede una stanza accogliente con un divano che verrà utilizzato durante la sessione, una maschera per coprire gli stimoli visivi, delle cuffie collegate ad uno stereo (durante il “trip” , il paziente è sdraiato e ascolta musica ispiratrice), e di solito due psicoterapeuti che sono a disposizione per qualsiasi evenienza. Il target prevede rigide scelte  di inclusione o di esclusione per la partecipazione alla ricerca (ad esempio, sono state esposte molte ricerche con l’utilizzo di MDMA, per pazienti con una diagnosi di PTSD, disturbo post traumatico da stress; oppure pazienti con diagnosi di Depressione Maggiore, seguiti con sessioni di psilocibina; pazienti con uno stato avanzato di cancro, con sintomi depressivi, trattati con psilocibina e psicoterapia), valutazioni pre e post attraverso la somministrazione di questionari psicologici e sessioni di psicoterapia per integrare le esperienze vissute e trovare collegamenti utili alla persona nella propria vita quotidiana. I pazienti spesso riportano esperienze di dissoluzione dell’Ego che,  grazie alla neuro-imagine , sappiamo essere connesse con una netta diminuzione di attività di una zona del cervello chiamata DMN, Default Mode Network ; tale zona sembra essere iperattiva durante episodi di ruminazione e rimuginio, tipiche negli stati depressivi, e gioca un ruolo importante anche nella  capacità di introspezione e nello sviluppo della  teoria della mente, ovvero la capacità di saper “leggere” e interpretare le emozioni degli altri. Le immagini scansionate del cervello mostrano come parti che , anteriormente alla somministrazione di psichedelici , erano scollegate, incominciano a comunicare di più tra di loro, e gli scienziati chiamano questo processo “dissoluzione dell’ego”. Tale cambiamento permette al cervello una maggiore integrazione. Inoltre sostanze come l’MDMA o l’Ayahuasca , che  sviluppano un grande stato di empatia, fiducia e compassione, permettono l’emergere di memorie antiche precedentemente rimosse, facilitando l’elaborazione dei traumi.
I campioni statistici sono ancora limitati, per ovvie ragioni “pratiche” e per la difficoltà ad ottenere i permessi, ma i risultati hanno messo in luce le grandi proprietà di questi antichi rimedi, in un contesto sicuro e controllato, con l’appoggio delle neuroscienze che ci offrono ogni giorno una conoscenza maggiore del funzionamento del nostro cervello.

Dal punto di vista antropologico e sociale, ci sono stati diversi interventi che prendevano anche  più in considerazione gli aspetti storici. Si è visto come , in Europa, fossero già presenti ai tempi dei greci prima e  dell’Impero Romano poi, i riti dionisiaci, i misteri di Eleusi, ad esempio, in cui si fa riferimento all’utilizzo di piante psicoattive.  Un elemento tipico del culto di Dioniso è la partecipazione essenzialmente femminile alle cerimonie che si celebravano in svariate zone della Grecia: le baccanti (chiamate anche menadi ) ne invocavano e cantavano la presenza e, anche per mezzo di maschere (importanti nel culto di Dioniso, che si suppone legato alla nascita della tragedia greca), riproducevano ritualmente il mitico corteo dionisiaco di sileni, satiri e ninfe.
Altre  ricerche , hanno preso più in considerazione i cambiamenti del comportamento pro sociale in numerosi campioni di persone che hanno fatto uso di diversi tipi di psichedelici , sia in contesti religiosi, come nel caso dell’ayahuasca per i praticanti della chiesa del Santo Daime, sia in contesti informali.
Le sfide per il futuro sono ancora molte , primo tra tutti, trovare una strategia per regolamentare l’accesso a queste sostanze da parte dei ricercatori; o, da un punto di vista più etico, chiedersi quale sia il ruolo dell’uso rituale  e cercare di non desacralizzare la pianta, trasformandola in una pastiglia da ingerire all’evenienza.
Siamo forse nella prima decade di una rinascita psichedelica, le speranze e le premesse sembrano ottime per continuare a crederci. Gli psichedelici possono, per le loro potenzialità , diventare per la psichiatria quello che è stato il microscopio per la medicina o il telescopio per l’astronomia (Grof. "Realsm of human unconscous"), per la loro caratteristica di permetterci di approfondire il funzionamento della coscienza umana.

Chiara Calzolari

Pubblicato nel 2016 su Fitoterapia33, con la collaborazione di Tania Re (antropologa, psicologa e psicoterapeuta)

Terapia Psichedelica n. 1001 Internazionale

Buongiorno alla redazione di Internazionale,
come prima cosa ci tengo a premettere che stimo profondamente il vostro lavoro e che ogni mia critica vuole essere orientata solamente a dare un nuovo contributo per stimolare riflessioni.
Ho scelto di dedicare la mia vita allo studio della psicologia e alla cura dei "disturbi mentali", per questo motivo vorrei riportare un mio pensiero sortomi durante la lettura dell'articolo della copertina n.1101 "curarsi con gli allucinogeni". Di recente ho approfondito lo studio e la pratica della bevanda di origine Amazzonica conosciuta sotto il nome di Ayahuasca. La bevanda, utilizzata dagli sciamani a scopo cerimoniale per l'incontro con nuove dimensioni altrimenti sconosciute, contiene la DMT, molecola che il corpo umano produce spontaneamente in tre momenti fondamentali della vita: nascita, fase REM dei sogni e morte. Recenti studi stanno confermando le sue proprietà terapeutiche (in particolare ha dato ottimi feedback per la cura di depressione e dipendenze, ma non solo) in ambito clinico e spirituale. Ho quindi apprezzato il vostro articolo e credo sia doveroso riniziare a parlarne, soprattutto pensando all'immorale condizione della pratica psichiatrica che continua a soffrire di una pesante stagnazione e povertà scientifica, e per fare questo bisogna innanzitutto scardinare tutti i pregiudizi e tutti gli stereotipi che il senso comune possiede a causa di un'intollerabile disinformazione sull'argomento, dovuta anche all'attuale legiferazione sulle cosiddette droghe psichedeliche. Stereotipi e pregiudizi imprigionano il pensiero delle persone obbligandoli a semplificazioni e valutazioni erronee delle realtà. Ed eccoci quindi alla motivazione principale della mia lettera: sono convinta che la copertina e la presentazione dell'intero argomento contribuisca alla formazione di questi stereotipi. Se io fossi una persona non interessata direttamente all'argomento, sfogliando l'articolo con tutte quelle immagini colorate e rappresentazioni stereotipate della psichedelia, mi farei un'impressione errata dell'argomento e continuerei a mantenere i miei dubbi a riguardo, quando invece la scienza parla chiaro sugli effetti benefici e sulla mancanza di effetti indesiderati nell'utilizzo di queste piante (cosa invece assolutamente non garantita nell'uso degli psicofarmaci), eccetto nei casi di Schizofrenia; infatti solo in questo caso sono sostanze assolutamente sconsigliate, in quanto le persone che soffrono di questi disturbi possiedono un contatto troppo labile con la realtà per poter comprendere a pieno l'esperienza e rischierebbero quindi di percepire una maggiore disgregazione del loro senso di identità.